L'osteoartrosi (OA) è una condizione dolorosa causata da un processo infiammatorio a carico dell'osso posto sotto le cartilagini articolari. Microtraumi ripetuti o un sovraccarico dell'articolazione provocano la produzione di molecole infiammatorie nell'osso, che agiscono sulla cartilagine sovrastante alterandola e provocandone un anomalo rimodellamento.
L'OA può colpire una articolazione della mano o del piede oppure molte articolazioni (piccole, medie o grandi) o la colonna vertebrale; può essere o meno accompagnata dalla presenza di noduli alle nocche (Heberden/ Bouchard).
La sua incidenza aumenta con l'età, nelle persone obese, con osteoporosi o dedicate a particolari attività che sottopongono le articolazioni a carichi o posture abnormi ( scaricatori, facchini, impiegati costretti a stare a lungo seduti..).
Il dolore all'articolazione è cronico, aumentato dalla digitopressione, non è presente a riposo e si aggrava con il movimento e con il carico dell'articolazione. E' accompagnato da rigidità articolare al movimento e da rumore di "scroscio" articolare. Nelle fasi avanzate, l'inizio del movimento stesso può risultare bloccato per qualche secondo.
Durante la riacutizzazione dell'infiammazione, il dolore può presentarsi anche a riposo e tendere a diminuire con il movimento.
Le opzioni terapeutiche dell'osteoartrosi dipendono dal suo grado di severità: si va da terapie non farmacologiche (dieta, attività fisica, terapia termale, agopuntura, strategie di modificazione della postura) a somministrazione di nutraceutici, cioè molecole che possono concorrere a migliorare il trofismo articolare (glicosaminoglicani, l-acetilcarnitina, PEA, acido alfa lipoico), a infiltrazioni intra-articolari (con cortisonici/acido jaluronico/cellule staminali mesenchimali/gel piastrinici), somministrazione di analgesici, antinfiammatori, fino alla terapia chirurgica protesica quando l'articolazione non funziona più e il dolore non è più controllabile.
L'OA può colpire una articolazione della mano o del piede oppure molte articolazioni (piccole, medie o grandi) o la colonna vertebrale; può essere o meno accompagnata dalla presenza di noduli alle nocche (Heberden/ Bouchard).
La sua incidenza aumenta con l'età, nelle persone obese, con osteoporosi o dedicate a particolari attività che sottopongono le articolazioni a carichi o posture abnormi ( scaricatori, facchini, impiegati costretti a stare a lungo seduti..).
Il dolore all'articolazione è cronico, aumentato dalla digitopressione, non è presente a riposo e si aggrava con il movimento e con il carico dell'articolazione. E' accompagnato da rigidità articolare al movimento e da rumore di "scroscio" articolare. Nelle fasi avanzate, l'inizio del movimento stesso può risultare bloccato per qualche secondo.
Durante la riacutizzazione dell'infiammazione, il dolore può presentarsi anche a riposo e tendere a diminuire con il movimento.
Le opzioni terapeutiche dell'osteoartrosi dipendono dal suo grado di severità: si va da terapie non farmacologiche (dieta, attività fisica, terapia termale, agopuntura, strategie di modificazione della postura) a somministrazione di nutraceutici, cioè molecole che possono concorrere a migliorare il trofismo articolare (glicosaminoglicani, l-acetilcarnitina, PEA, acido alfa lipoico), a infiltrazioni intra-articolari (con cortisonici/acido jaluronico/cellule staminali mesenchimali/gel piastrinici), somministrazione di analgesici, antinfiammatori, fino alla terapia chirurgica protesica quando l'articolazione non funziona più e il dolore non è più controllabile.